martedì 7 luglio 2009

cap 7 - lunga vita sopita





Ivy è seduta nella penombra del bungalow.

Guarda oltre la soglia il gruppo di uomini raccolti intorno al monitor e  il tizio con la cartellina rigida sotto il braccio che nervosamente muove gli occhi sopra la montatura spessa nel tentativo di precedere ogni risposta dei suoi interlocutori.

Ignorato.

È lo stesso che appena finite le riprese la apostrofata in modo scortese, intimandole di spostarsi.
"Levati che stavano arrivando i pezzi grossi"
Quelli della produzione.
Gli stessi che ora lo ignorano mentre si muove su un piede e poi sull'altro. Là fuori.
Eclissato da un monitor 15 pollici.

Un lacchè, come tutti i lacchè cafone e irrisolto.

Si distrae dal gruppo, e così spazza via il fastidio per il tizio scortese.
Nel bungalow ci sono riviste sparse sul pavimento e resti di una cena.

Non la sua.

Si sente parte di questo arredo disordinato, scaduto.

Si sente intimamente a pezzi in un luogo intimo di qualcun altro.

La sua giornata di lavoro le ha fruttato ben poco rispetto alla quantità di soldi che ancora deve trovare per quel maledetto cupon. Raccoglie una delle riviste e legge tra gli annunci “reclutamento per capsula lunga vita sopita, garantito sostentamento per i prossimi 25anni più rinnovo. Termini per il contratto chiamando l’ip.ass: ghlllls44445j.”

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