domenica 22 febbraio 2009

capitolo 4 - Cody e Sanders












Quel giorno il padre di Cody era apparso di nuovo sotto forma di goccioline di lucido da scarpa su gli stipiti del bagno.
Era un mercoledì, mancavano poche ore allo sgombero.

Cody tornando nel cucinino se ne era già dimenticato, non faceva troppo caso a queste cose ultimamente.
All'inizio si spaventava, pensava di trovarsi in uno di quegli incubi dove ad un tratto un intera casa viene invasa da un blob gelatinoso e oscuro con urla e finestre che colano melma marrone.
Ma adesso non era più il caso. Nella luce verde spacca-occhi della cucina vedeva il compagno Sanders seduto curvo e concentrato su appunti improbabili, fitti di correzioni.
Gli ultimi ritocchi per una rivendicazione finale.
Provava un misto di tenerezza e sconcerto per l'amico.
Una volta seduto al tavolo si mise a fissarlo.
"Che cosa intendi veramente per progresso dell'umanità ?"
Sanders non sembrava sorpreso della domanda, alzando lo sguardo dagli appunti, socchiudendo gli occhi trafitti dalla luce innaturale nel tentativo di mettere a fuoco il compagno.
Dopo un breve sospiro disse " L'idea che ci si possa prendere cura degli altri veramente, in un senso alto, senza secondi fini. Occuparsi degli altri, con piacere, questo per me è il fine del progresso dell'umanità. Non vedo altro obiettivo condivisibile"
Dopo quest'ultima frase detta di fretta come buttata via, Sanders si rimise curvo su i suoi appunti, non era interessato alle provocazioni, non in questa giornata.
Poi come scocciato dalla sua stessa rinuncia si inarcò di nuovo aprendo le spalle e puntando lo sguardo all'amico...
" Ora viviamo in un mondo dove ci si preoccupa di sedurre gli altri, questo è l'unico interesse condiviso, una seduzione per muovere l'economia, se tu accetti le mie lusinghe io posso veramente fotterti come voglio. Altrimenti te ne rimani al di fuori di ogni gioco. "
Cody
" Balle, le solite balle, nemmeno tu puoi ancora credere a queste cose, in questo momento nessuno può più crede a queste cazzate. Un' opportunità di sopravvivenza, questo è l'obiettivo di tutti, e lo sai anche tu"
Cody si sentiva stanco, nell'ultimo mese queste discussioni erano ormai interminabili e finivano con lo stesso copione. Ogni volta.
Uno sterile pareggio, che voleva dire non riuscire a risolvere più nulla.

Il soggiorno di permanenza al satellite uno stava terminando, la prospettiva di ritornare a casa in quelle condizioni non piaceva a nessuno.
Cody e Sanders appartenevano ad un gruppo di ricercatori costretti a realizzare un progetto di sopravvivenza sul satellite one secondo le regole del[ ].

"Un 'utopia che passa da un segno concreto e civile di trasformazione degli spazi, questo si è affascinante, trasformare il mondo per una diversa organizzazione degli spazi, ora, qui, in questo momento.
Una modanatura, un pinnacolo, la curva di una scalinata barocca, un cornicione, un segno qualsiasi di una civiltà passata non può resistere, tutto questo va cancellato" Adesso le voci di Cody e Sanders sono di nuovo fuori giri
"Stai dicendo che la politica della riprogrammazione è accettabile ?, no, io non la accetto sono qui per altri motivi, non mi sento di condividere questo nuovo mondo. Che utopia del cazzo è la tua? Sei convinto di un nuovo primitivismo sulla base di alcune banali fonti di sopravvivenza .
Anche se ti sei inventato un cavolo iperproteico, questo non fa di te un rivoluzionario, il tuo cavolo nero transgenico ti da energia ma non ti libera da questo meccanismo.
Sei qui, no ?
Sei finito in questa merda come tutti noi, pensavi veramente di poter ingannare qualcuno?"

Un doppio click e un lunghissimo interminabile secondo di black out poi di nuovo la luce verde acido nella piccola stanza, poi ancora il buio per un secondo, i movimenti di Cody sembrano rallentati da un effetto stroboscopico casuale.
Sanders si ferma con lo sguardo oltre la porta della zona ristoro, ha visto un'ombra passare. Chiude gli occhi e tra i denti sussurra " sono venuti a prenderci..."