sabato 31 gennaio 2009

capitolo 3 - condominio abusivo lunare











I primi condomini lunari furono costruiti seguendo un modello standar, il modulo prevedeva cinque torri di cui tre abitative e due di compostaggio, dette anche torri bianche maggiori
Nella torre abitativa più bassa alloggiavano le sei antenne madri...
(....)


Il tutto fu organizzato secondo un preciso piano commerciale, quello che doveva essere l'inizio della fuga fu presentato, in un primo momento, come la vacanza dei sogni di ogni cittadino del pianeta e così fu trattato, un prodotto commerciale esclusivo e desiderabile.
L'inferno dell'adattamento e le incognite furono vendute come pacchetti vacanza.
Se volevi andare a vivere in quell' inferno dovevi pagare.
Fu un successo, partirono le prime vagonate di shuttel intorno alla metà del 2.026
tutto sembrava pronto per una ri-popolazione vigorosa e controllata.
Ma fu il 2.027 l'anno boom delle offerte viaggi-prova al satellite uno,
le trovavi dappertutto, le offerte erano allettanti e anche un po' subdole nello stesso tempo.
Per un anno di permanenza sul satellite 1 avevi uno sconti del 45% sul pacchetto viaggio e quota individuale di fuel cell, se prolungavi la tua permanenza per due anni lo sconto diventava del 55%
L'offerta era proposta con questo messaggio, l'idea che stare due anni sul satellite 1 sarebbe valso come starcene tre
(stavi due anni su un satellite risparmiando quello che avresti speso per starci tre, brend bizzarro...)

Ma questo in realtà non era un meccanismo ideale per quei soggetti che si trovavano nella condizione di dover fuggire da quello che vivevano sulla terra.
Per loro starci anche tre anni, anche tutta la vita sarebbe stato comunque meglio.

Erano soggetti in condizioni estreme, cavie umane di un immenso laboratorio sperimentale che si stava organizzando, con tutta una serie di prospettive del tutto prive di reali possibilità di verifica o per lo meno la verifica erano proprio loro.

In un certo senso proporgli di partire sotto il miraggio di un prodotto di consumo, per un attimo li rendeva dei privilegiati ma in realtà erano solo dei forzati.
Dei forzati oltre una nuova frontiera, soggetti sotto osservazione che avrebbero dovuto sostenere qualsiasi imprevisto senza nessuna garanzia di risarcimento.

In poche parole quel viaggio non prevedeva clausole per un eventuale rimborso.

(continua...)

venerdì 30 gennaio 2009

capitolo 2 - traslatori per l'idoneità












Centro traslatori per l'idoneità

(fortezza Weisser Knott)
ora sede del centro traslatori per l'idoneità

Un gruppo di addetti al primo contatto si sta riposando all'area relax, l'aria è particolarmente quieta, da un finestrone filtra una luce giallo paglierino con microscopici puntini di pulviscolo che scendono silenziosamente per poi dissolversi appena oltre lo sguardo.
La conversazione è ridotta al minimo.
Che effetto può fare lavorare per dei prossimi (probabili ) privilegiati (forse) sopravvissuti, con la prospettiva della propria sicura estinzione sempre d'avanti agli occhi?
Bizzarro destino, peggio che essere programmati ad una mattanza senza un vero preavviso. Cosa dirsi di così fondamentale quindi?

Nei corridoi si sente distintamente il richiamo al prossimo turno, scandito da un'allarme discreto, quasi a non volersi imporre troppo, come dire "non è indispensabile scattare dalla sedia in questo istante, ma tutto sommato ti converrebbe.."

AL oggi è al turno pomeridiano, dalle 14 alle 18, la sua tabella di lavoro segnala un incremento del 10 per cento rispetto alla media dei suoi colleghi selezionatori. E' il migliore, il migliore nel salvare il mondo, di un dieci per cento in più.

E' seduto nel box assegnatoli dall'ufficio del personale, non ha tempo di distrarsi, il suo compito è uno e soltanto, chiamare il più possibile di campioni (così li chiama la direzione...) per un contatto e quindi una ulteriore selezione.


Nelle aree di sopravvivenza svettano in ogni periferia, all'imbocco delle zone di abitazione, enormi pannelli a lead rossi che riportano queste informazioni:
n° della popolazione mondiale che, all'incedere di ogni secondo, segue le modifiche delle curve di crescita e decrescita demografica
n° dei posti ancora disponibili per i sette satelliti della salvezza , a decrescere in un inesauribile lento e sfinente countdown.

La planetaria riffa per la sopravvivenza della specie è in pieno svolgimento. Qui, ora, e dal centro traslatori per l'idoneità passano al setaccio tutte le alchemiche combinazioni della fortuna per la scelta finale.

AL non ci pensa troppo alla riffa, una parte minima del suo cervello è destinata a ripetere le domande studiate per abbattere ulteriormente il numero dei possibili nuovi viaggiatori. Per ogni domanda ha una serie di simboli che corrispondono secondo il metodo decodifica-attaccamento-seriale alla classificazione finale.

In realtà per il resto la sua testa è occupata da un solo ed unico pensiero...
washi, soffice superficie di colori brillanti, le mani di Hatsue (1) che con precisione piegano la carta secondo un rito sempre uguale e alla fine di questo, una piccola renna perfettamente riconoscibile di fronte ai suoi occhi...
Non è quasi più possibile trovarla, la carta da origami è diventata un bene prezioso e i piccoli locali clandestini dove si può assistere alla costruzione di figure di carta ormai sono perseguitati dalla sezione di crash dummies, il gruppo specializzato a devastare ogni attività ludica ritenuta in contrasto con le direttive del nuovo corso di purificazione e riprogrammazione delle menti per il nuovo mondo dei satelliti. Il futuro che salverà l'umanità.

Il suo compenso per il lavoro di selezionatore gli consente di poter soddisfare questa passione, ma non sa ancora per quanto potrà continuare a sostenere il ruolo senza perdere il controllo di fronte alla provocazione di colleghi che ogni giorno, sapendo della sua perversione, si divertono a realizzare aeroplani di carta e con sfacciata audacia  lanciarli da una postazione all'altra.

Ogni volta è un tormento.

Vedere quelle forme di carta  che improvvisamente si librano nella sala di contatto.
[carta riciclata, di un anonimo grigio chiaro senza picchi di espressività]

Ogni volo è un tuffo al cuore.
Per un istante Al perde il controllo della conversazione con il campione di turno e questo è sufficiente a fargli spezzare la sequenza di domande giuste.


note:


(1) Hatsue resa famosa dal suo esclusivissimo origami barca c&c realizzato in un unico esemplare

capitolo 1 - una bizzarra proposta di viaggio













per gole dove molti fiumi convergono, i chiurli gemono
sotto la luna che si sgrava, sull'alta collina di gesso,
e io là stanotte cammino nella coscia del gigante bianco



Area di sopravvivenza n° 10/b
settore medio alto

appartamento di Darrell Standing

L'appartamento è avvolto da una luce bianca e accecante, ogni cosa è immobile e silenziosa, il contrasto con il caos dei vestiti e degli oggetti dispersi in ogni dove crea un effetto fermo immagine del tutto involontario.

Darrell è arruffato nel letto, appallottolato tra le lenzuola, da ore ormai. E' in quella fase del sonno che è oltre la soglia delle ore sufficienti per riposarsi, ma ormai, nella inutilità del suo tempo, non se ne preoccupa e quindi il suo non è più sonno, è più un languire nell'immobilità e nel caldo di questa luce di latte.

bip bip biiiip biiiippppp...


"pronto..."

"buon giorno, mi chiamo Al, sono un addetto del centro traslatori per l'idoneità. Se la sente di rispondere a qualche domanda?"


"che ore sono...mi ha svegliato?"

"sono le undici... è tempo di alzarsi signore..."

"centro di che?"

"centro traslatori per l'idoneità, signore, stiamo facendo una prima selezione, lei è stato sorteggiato. Se vuole rendersi disponibile per un viaggio soggiorno al satellite sperimentale approdo-felice... per prima cosa deve rispondere a delle domande..."

Darrell si sente improvvisamente precipitare nella realtà, il centro di traslazione per l'idoneità cristo! ci mancava solo questo.
Rimane per un attimo senza fiato, prende il telecomando a fianco del letto e attiva così il dispositivo ologramma vero-più vero-del-vero in fondo al letto, l'audio è azzerato, scorrono le immagini dell'ultima spettacolare voragine (1) che si è aperta al centro dell'area di sopravvivenza 223/z (quella che una volta corrispondeva alla città di buenos aires) un buco del diametro di 2 km che si è inghiottito un complesso residenziale, una scuola e delle villette a schiera. E' la quarta voragine questa settimana.

.... spegne il dispositivo

" spara pure le tue domande al..."

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note:

1] vabbè comunque io l'idea delle voragini ce l'ho avuta moooolto prima di questi qui...