venerdì 30 gennaio 2009

capitolo 2 - traslatori per l'idoneità












Centro traslatori per l'idoneità

(fortezza Weisser Knott)
ora sede del centro traslatori per l'idoneità

Un gruppo di addetti al primo contatto si sta riposando all'area relax, l'aria è particolarmente quieta, da un finestrone filtra una luce giallo paglierino con microscopici puntini di pulviscolo che scendono silenziosamente per poi dissolversi appena oltre lo sguardo.
La conversazione è ridotta al minimo.
Che effetto può fare lavorare per dei prossimi (probabili ) privilegiati (forse) sopravvissuti, con la prospettiva della propria sicura estinzione sempre d'avanti agli occhi?
Bizzarro destino, peggio che essere programmati ad una mattanza senza un vero preavviso. Cosa dirsi di così fondamentale quindi?

Nei corridoi si sente distintamente il richiamo al prossimo turno, scandito da un'allarme discreto, quasi a non volersi imporre troppo, come dire "non è indispensabile scattare dalla sedia in questo istante, ma tutto sommato ti converrebbe.."

AL oggi è al turno pomeridiano, dalle 14 alle 18, la sua tabella di lavoro segnala un incremento del 10 per cento rispetto alla media dei suoi colleghi selezionatori. E' il migliore, il migliore nel salvare il mondo, di un dieci per cento in più.

E' seduto nel box assegnatoli dall'ufficio del personale, non ha tempo di distrarsi, il suo compito è uno e soltanto, chiamare il più possibile di campioni (così li chiama la direzione...) per un contatto e quindi una ulteriore selezione.


Nelle aree di sopravvivenza svettano in ogni periferia, all'imbocco delle zone di abitazione, enormi pannelli a lead rossi che riportano queste informazioni:
n° della popolazione mondiale che, all'incedere di ogni secondo, segue le modifiche delle curve di crescita e decrescita demografica
n° dei posti ancora disponibili per i sette satelliti della salvezza , a decrescere in un inesauribile lento e sfinente countdown.

La planetaria riffa per la sopravvivenza della specie è in pieno svolgimento. Qui, ora, e dal centro traslatori per l'idoneità passano al setaccio tutte le alchemiche combinazioni della fortuna per la scelta finale.

AL non ci pensa troppo alla riffa, una parte minima del suo cervello è destinata a ripetere le domande studiate per abbattere ulteriormente il numero dei possibili nuovi viaggiatori. Per ogni domanda ha una serie di simboli che corrispondono secondo il metodo decodifica-attaccamento-seriale alla classificazione finale.

In realtà per il resto la sua testa è occupata da un solo ed unico pensiero...
washi, soffice superficie di colori brillanti, le mani di Hatsue (1) che con precisione piegano la carta secondo un rito sempre uguale e alla fine di questo, una piccola renna perfettamente riconoscibile di fronte ai suoi occhi...
Non è quasi più possibile trovarla, la carta da origami è diventata un bene prezioso e i piccoli locali clandestini dove si può assistere alla costruzione di figure di carta ormai sono perseguitati dalla sezione di crash dummies, il gruppo specializzato a devastare ogni attività ludica ritenuta in contrasto con le direttive del nuovo corso di purificazione e riprogrammazione delle menti per il nuovo mondo dei satelliti. Il futuro che salverà l'umanità.

Il suo compenso per il lavoro di selezionatore gli consente di poter soddisfare questa passione, ma non sa ancora per quanto potrà continuare a sostenere il ruolo senza perdere il controllo di fronte alla provocazione di colleghi che ogni giorno, sapendo della sua perversione, si divertono a realizzare aeroplani di carta e con sfacciata audacia  lanciarli da una postazione all'altra.

Ogni volta è un tormento.

Vedere quelle forme di carta  che improvvisamente si librano nella sala di contatto.
[carta riciclata, di un anonimo grigio chiaro senza picchi di espressività]

Ogni volo è un tuffo al cuore.
Per un istante Al perde il controllo della conversazione con il campione di turno e questo è sufficiente a fargli spezzare la sequenza di domande giuste.


note:


(1) Hatsue resa famosa dal suo esclusivissimo origami barca c&c realizzato in un unico esemplare

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